Anton Sminck van Pitloo

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Biografia breve di Anton Pitloo

Anton Sminck van Pitloo (Arnhem 1791 - Napoli 1837) è stato un pittore olandese del XIX secolo. La sua formazione iniziale avviene in Olanda, in una Società di "Studiosi dell'Arte", alla quale fu iscritto dal 1803. Dal 1808 si trasferì a Parigi, grazie al pensionato concessogli da Luigi Napoleone, re d'Olanda in quegli anni. Rimase nella capitale francese fino al 1811, avendo modo di confronta- si Con le opere di Canova, Gérard, David, Girodet, ma soprattutto conobbe le ricerche che Conducevano i paesaggisti Victor Bertin e JeanXavier Bidault. Nell'11 ottenuta un'altra borsa di studio andò a Roma a completare la sua educazione, città popolata in quegli anni da altri artisti olandesi, tra i quali Teerlink con il quale divise lo studio nel convento di Trinità dei Monti. Della sua attività romana è noto solo uno Studio d'albero, del 1812 (Napoli, Museo di San Martino). Nel 1815 si trasferi a Napoli su invito del principe Gregorio Orloff. Elesse la città partenopea a sua dimora stabile, allontanandosi solo per brevi periodi per andare in Sicilia, due volte in Svizzera e vari viaggi a Roma. Napoli in quegli anni era per un pittore paesaggista un luogo molto stimolante per la presenza di numerosi artisti stranieri, tra i quali Pitloo si legò particolarmente al russo Scedrin. Verso il 1820 aprì, nel suo studio al violetto del Vasto a Chiai n. 15, una scuola privata di pittura, primo nucleo della cosi detta scuola di Posillipo, dove si riunirono Gigante, Vianelli, Smargiassi e Raffaele Carelli. Nel 1822 divenne professore onorario di Paesaggio dell'Istituto di Belle Arti di Napoli e dopo due anni divenne il titolare della stessa disciplina. Partecipò al concorso per la docenza con II boschetto di Francavilla al Cbiatamone (Napoli, Museo Pignatelli Aragona Cortes, col. Banco di Napoli). La sua impostazione del corso di pittura includeva dei sopralluoghi a Paestume in altri luoghi di campagna, in cui Pitloo conduceva i suoi allievi per disegnare dal vero; si conserva al Museo di Capodimnonte una Veduta dei templi di Paestum dipinta, nel 1826, durante una di queste escursioni. Fondamentale per la formazione e la maturazione stilistica di Pitloo fu la mostra di Turner tenuta a Roma nel 1828: attraverso la quale fu stimolato ad approfondire maggiormente le sue indagini su luce e colore, evidenziando una svolta nel suo linguaggio riscontrabile nel dipinto Torregaveta (Sorrento (NA), Museo Correale). Prese parte ad alcune Biennali Borboniche nel 1826, nel 1830 e nel 1837, ma è altresi documentata una sua patecipazione ad una mostra ad Amsterdam nel 1819. Morì a Napoli nel 1837, anche lui contagiato dalla terribile epidemia di colera che in quegli anni afflisse la città.

FONTE: L'Ottocento Napoletano dalla veduta alla trasfigurazione del vero

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